Senso e finalismo

Quest’universo non conosce senso,
miliardi di anni fa da un punto esploso,
per densità e calore tanto intenso,
che definire in numeri non oso.

Non scritta, imponderabile ogni svolta,
che dal Big Bang all’Homo è arrivata,
accettare non può una mente stolta,
di antropocentrismo già assetata.

Forza di gravità, debole e forte,
poi scaturì la forza nucleare
dal caos, per caso e senza scritta sorte;
quella elettromagnetica, esemplare

di elettroni e protoni causa prima,
tramite i quark ancor sopravvissuti,
agli atomici nuclei si avvicina
nel giro di pochissimi minuti.

Tremila anni poi per la materia,
trecentomila al buio più assoluto1;
il tempo calcolar, è cosa seria,
accorran gli astrofisici in aiuto.

Non prima d’anni duecento milioni,
di galassie miliardi di miliardi,
sparate da invisibili cannoni,
l’etere solcheranno come dardi.

Polveri e gas, o freddi o incandescenti,
in questo angolo di periferia
della nostra galassia, senza intenti,
dell’espansione seguivan la via.

Anidride carbonica e metano,
all’acido cloridrico alleati,
chissà perché passarono la mano
agli scarsi vapori ossigenati2?

Gli amminoacidi là, sotto il mare,
prossimi ai vulcani nei fondali,
ogni statistica seppero beffare,
prodromi ignari di cicli vitali,

riuscendo i polimeri a formare,
capaci di stampar la propria copia.
Toccò ai solfobatteri trionfare,
porre fine di vita a tanta inopia.

Aleatorio fu ognuno degli errori
l’acido nucleico reduplicanti,
“io vincerò, soltanto se tu muori”,
ma i batteri non erano pensanti.

Fantastilioni di organismi estinti
si son dati conflitto sulla terra,
sol nell’uno per cento ancora avvinti
alla vita ch’è esito di guerra.

Cento milioni d’anni, quasi un niente,
della geologia in quella storia,
in successione, incredibilmente,
diverse a tre forme dan vittoria:

Burgess, Ediacara, Tommotiana,
ma una sola doveva prevalere,
poi alla fine dell’era cambriana
i phyla, che nessun mise in cantiere,

esplodono per cedere la palma
a quello che men dava assegnamento.
Ma la smania di senso non si calma,
bisogna, il finalismo, far contento

ed inventarsi pianificazioni
che alla superbia umana diano sfogo.
Apotropaiche allucinazioni
il Nulla ribattezzeranno Logo.

Lorenza Franco

1 Nessun fiat lux fu programmato ab aeterno
2 L’ossigeno costituiva soltanto l’1% dell’atmosfera.