La tristezza di Satana

Satana, affranto e disoccupato,
al santo che lo interroga risponde:
“Di esser così triste, ne ho ben donde,
da quando i preti m’hanno soppiantato.

Son troppo bravi, fanno tutto loro,
la verità in dogmi tramutando,
la libertà in prigione. Mi domando
se cercarmi dovrò un altro lavoro.

La religiosità, data da Cristo,
è stata trasformata in religione.
Pensa la chiesa alla possessione,
contro la concorrenza, a che insisto?

Templi, moschee, chiese, pagode,
sono tutte macchiate di peccato1.
Dovrei tentare chi è già condannato?
Io soffro e mi dispero, il prete gode.

Anche i benefattori fanno danni,
del mondo son la gente più nociva.
Gesù lo disse2, ma nessun sentiva,
rendendomi felice per tanti anni.

Cominceranno a massaggiarti i piedi,
ma presto avran le mani sul tuo collo.
Mirano ad aver su te il controllo,
ma solo tu, ricorda, ti possiedi.

Ora che siedo qui, triste e depresso,
penso talvolta di suicidarmi.
Se sono i preti ad usar le mie armi,
che sto più al mondo a far, povero fesso?”

“Cambia lavoro e rimettiti in pista”
rispose il santo a lui: “Su con la vita,
si ricomincia lì dov’è finita:
adesso tocca a te far l’esorcista!”

Lorenza Franco


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[1] Tutte le chiese sono contro la religione (da La via del cuore, Osho, Mondadori).

[2] Nel V Vangelo di Tommaso Didimo. Proibì di pregare, fare l’elemosina e digiunare.

Da La tristezza di Satana, Ed. Nuove Scritture 2010, p. 26.