Io sto dentro di me, e non mi vedo, d'esser giovane e bella ancora credo. Perché riprendermi in televisione, darmi cocente questa delusione? Ma chi sarà la vecchia che si sbraccia, strabuzza gli occhi in quella brutta faccia, con quella voce chioccia e pur penosa recita poesie, e in quella posa? Crede forse di essere una diva, lei che non ha proprio alcuna attrattiva? Nemmen pronuncia bene le parole che, in quel disastro, rimangono sole a cercar di salvar la situazione, di dare al danno almen riparazione. Ma ci vuol altro, per chi ascolta e vede, se più all'occhio che all'orecchio crede. Non giungon sullo schermo i pomodori, né uova marce (non mazzi di fiori), ma certo se li lancerà da sé quando, guardandosi, dirà: chi è? Chissà se Saffo1 davver per Faone si gettò giù nel fatale burrone, o non piuttosto perché qualche nume, le spoglie sue assumendo ed il costume, le rivelò il suo vero sembiante, mostrandola a se stessa ripugnante? Se ancor pietosamente mi guardate, forse per farvi le matte risate, a voi va tutta la mia comprensione, anzi, mi unisco a voi con convinzione. Deve durare poco il dispiacere, del tempo non si varcan le frontiere. Lorenza Franco [1] il paragone è assolutamente casuale