Dal Big Bang all’Homo Sapiens

Di densità e di calore un punto,
che già miliardi di anni fa esplose,
l'imprevedibile siamo riassunto,
che sulla Terra per caso ci pose.

Nessun futuro era stato programmato
nemmeno per il Sole, stella nana,
ad annientarsi in energia votato.
Sperar che non collassi1 è impresa vana.

Nessun pianeta azzurro, del Destino,
fu inserito in calcoli segreti.
È, il fiat lux2, un pretesto meschino,
che alla ragione ancor pone divieti.

Se solo meno acqua, al suo interno,
avesse catturato quel pianeta
terzo dal Sole, già creduto eterno,
di vita organica imprevista meta,

non si sarebbe mai chiamato Terra,
con la sua atmosfera di metano,
non destinato all'effetto serra,
l'ossigeno restando un sogno arcano.

Mai l'Homo Sapiens messo fu in cantiere,
l'evoluzione aveva altre strade.
Potevan mille forme prevalere,
la predestinazion traballa e cade.

Quando, macigno spento, alla deriva
del cosmo vagherà, cari signori,
nessuna il Sole più offrirà attrattiva
a mistici o a scienziati indagatori.

Per aggrapparci ad una nostalgia,
alla quale è vietato un avvenire,
dell'improbabile neghiam la via,
non accettiamo di dover morire.

Il nostro insopportabile orizzonte,
c'indusse a disperate conclusioni.
Nessuno impresse in noi divine impronte,
inutile cercar consolazioni.

La vita non esiste3, c'è soltanto
qualche grumo di terra che si muove.
Sulla certezza del Nulla non pianto,
ma voglia di visioni4 sempre nuove.

17 marzo 1999

[1] Tranquilli, ciò avverrà tra cinque miliardi di anni.
[2] Dopo la comparsa della materia dai neutroni e dai protoni, trecentomila anni trascorsero nel buio più assoluto.
[3] Già Buddha, seicento anni a.C., insegnò che non esistono né l'anima né il corpo, ma soltanto le azioni morali.
[4] Fondanti l'Etica della convivenza.