La radiosità dell’oscurità divina

Unificando ciò che è diviso,
guardando oltre le superstizioni,
ride la lacrima che irriga il viso,
il riso piange e cadon le illusioni

di una realtà che non esiste,
frutto distorto della nostra mente,
che a credere nei sensi ancora insiste,
per esistere inconsapevolmente.

L’inconscio superando collettivo
s’incontra Dio, o inconscio universale,
l’unica fonte che ti rende vivo,
dal sonno ti ridesta esistenziale.

Oltre ogni essere ed ogni conoscenza,
abbandonando i sensi e l’intelletto,
ti unirai alla divina essenza
che soggetto non è, e non è oggetto.

Oltre il pensiero, né buio né luce,
ma l’insieme di entrambi, quello è Dio,
a cui non è il pensiero che conduce,
che è la contrapposizione all’ “io”.

Cade con l’ego ogni sua creazione,
possono buio e luce esser pensati.
Della mente qualunque proiezione
debbono abbandonar gli illuminati.

Con l’ “io” dovrà perciò anche Dio sparire,
il Tutto diverrà un grande Nulla.
Supera l’arrendersi il capire,
nell’agnosia[1] si nasce e ci si annulla.

luglio 2000               Lorenza Franco