Socrate

In testa a Socrate scaraventò un bacile
d'acqua Santippe, al marito sfaticato[1].
Di sua pazienza spiegazione vile
diede il sapiente al suo innamorato[2].

Davanti ad adunanza femminile
se ne compiace il giovane assistente.
Nessuna fiata, è come uno staffile
suo risolino poco deferente.

Avea due mogli Socrate, il bordello
era però il ritrovo preferito.
Lì contattòFedone[3], il suo più bello
allievo grato e lungocrinito.

Come quell'altra[4] delirò d'amore[5]
(il rapporto didattico era stretto:
forse aveva così maggiore effetto?),
ma non era, a quei tempi, un disonore...

Perse le staffe poi al suo processo
Socrate, e deluse proprio tutti.
A modo suo Platone ce l'ha messo,
nascosti tra le righe i casi brutti.

Tremenda agitazion psicomotoria
produce la cicuta, ma Platone,
volendo che morisse nella gloria,
raffazzonò per noi l'altra versione.

Myrtò e Santippe, non contate niente,
come galline voi le uova fate,
ma scienza ha dimostrato di recente
che i due emisferi[6] insieme usavate,

e che il vostro cervello invecchiava
del suo tre volte più lentamente.
Ma certo a scuola voi nessun mandava,
d'umanità metà più intelligente.

Vivere ancora può decentemente
l'altra metà del cielo, se si cura,
sapendo d'esser più acuta di mente,
mostrar di non avere mai paura.

Lorenza Franco


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[1] Da Vite dei Filosofi di Diogene Laerzio
[2] Alcibiade si meraviglia della sopportazione di Socrate, ma questi gli spiega che come le galline servono per fare le uova, così le donne servono per fare i figli (da Diogene Laerzio, Vite dei filosofi).
[3] Costretto a prostituirsi perché prigioniero di guerra.
[4] Saffo, secondo Diogene Laerzio
[5] ibidem
[6] cerebrali