Verran per gli altri Estate, Autunno, Inverno,
sempre sorriderà a te Primavera.
Rubato hai agli dei il segreto eterno
che ignora il crepuscolo e la sera.
Prima quartina apocrifo 171 da “ I Sonetti di W. Shakespeare, tradotti e interpretati da Lorenza Franco”, Ed. La Vita Felice, 2000
.
Non c’è più nulla che abbia importanza,
nemmeno i casi, le coniugazioni,
gli aggettivi e le interiezioni,
la quartina rinchiusa in una stanza.
La matematica irrisa dai quanti,
non ha più senso la geometria,
la logica rifiuta la poesia,
l’entanglement trionfa sui distanti[i],
che non si sono, no, disgiunti mai.
Le divisioni e moltiplicazioni,
i decimali e le addizioni,
si giocano di te che non lo sai.
L’endecasillabo vera utopia,
bisogna ripulire la lavagna,
anche se poco, inver, ci si guadagna,
e più non serve la simbologia.
La tradizione va spazzata via,
nuovi valori emergono, insistenti,
ma restano l’artrosi e il mal di denti.
Tutto va ripensato, e così sia.
Milano, 2. 2.2020 Lorenza Franco
[i] A dimostrazione che lo spazio non esiste.