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Verran per gli altri Estate, Autunno, Inverno, 
sempre sorriderà a te Primavera.
Rubato hai agli dei il segreto eterno
che ignora il crepuscolo e la sera.

Prima quartina apocrifo 171 da “ I Sonetti di W. Shakespeare,  tradotti e interpretati da Lorenza Franco”, Ed. La Vita Felice, 2000

.

 

 

di Vini di Versi

Fidia

Fidia

 

Tranquillo, meditato,                 

il dio che incarna il Bello

sconfiggerà il flagello

con occhio illuminato.

 

Chi fe' nascere Atena

gloriosa fra gli dei,

oltre quei Propilei,

su quell'alta lesena,

 

ci parla ancor coi raggi

del primo sol che Bacco

accoglie con distacco.

Di Iride i messaggi

 

Demetra accoglie e Kore,

mentre Selene affonda

del mar nell'atra onda

perché la  Notte muore.

 

Non sarà grata Atene

al figlio suo famoso,

dal ritratto orgoglioso,

che morirà in catene.

 

Ma ancor lotta il Gigante

e non soccombe mai.

Atene, tu lo sai!

Su di te è trionfante.

 

L'Amazzone ferita

piange sulla sua sorte,

ma  non fu vera morte,

con lei torna alla vita.

 

Divinità straniere

faranno il loro ingresso,

non sarà più lo stesso

il volto del sapere.

 

La statua che fu nuda

si vestirà di Male,

diventerà immorale

la Verità, se cruda.

 

Rimani nel tuo tempo,

figlio della Ragione.

Sublime un Partenone

per sempre ti ha redento.

 

Lorenza Franco