Verran per gli altri Estate, Autunno, Inverno,
sempre sorriderà a te Primavera.
Rubato hai agli dei il segreto eterno
che ignora il crepuscolo e la sera.
Prima quartina apocrifo 171 da “ I Sonetti di W. Shakespeare, tradotti e interpretati da Lorenza Franco”, Ed. La Vita Felice, 2000
.
Qualunque prezzo tu mi sia costato
tu eri vincitore, io perdente.
Tu eri tutto ed io non sono niente,
trafitto dalla lancia il mio costato.
S’addensano le nubi minacciose
e piangeranno lacrime di sangue.
L’amore prima di morire langue,
di spine si ricoprono le rose.
Tu lo sapevi che avrei sbagliato,
che il destino accettar passivamente
era l’errore di una incerta mente,
condizionata da un triste passato.
Già programmata a non saper reagire,
credevo bene quel che era male.
Un demone volteggia immateriale,
godendo del mio inutile soffrire.
Chi è convinto di sbagliare sbaglia,
non può imporsi una giusta condotta,
e come don Chisciotte a vuoto lotta.
Il cavallo nitrisce, il ciuco raglia.
Milano, 23. 9.2018 Lorenza Franco